Dalla Formula 1 alle auto di serie: ecco alcune tecnologie ereditate dalle corse
I circuiti di Formula 1 sono dei veri e propri laboratori di ricerca e sin dai primissimi esemplari, che risalgono agli anni Cinquanta, le auto da corsa rappresentano il vertice dell’ingegneria automobilistica.
Molte e variegate sono le tecnologie elaborate per le auto di Formula 1 che sono divenute poi di uso comune nei veicoli stradali: scopriamoli insieme.
Cambio semi-automatico
Sviluppato per la sportiva Porsche 962 nel 1984, il cambio automatico Direct Shift permette continue cambiate di marcia senza l’utilizzo della frizione. Data la sua capacità di unire le performance del cambio manuale con la semplicità dell’automatico, il cambio Direct Shift e le sue derivanti semi-automatiche con palette al volante sono ben presto entrate a far parte nella produzione di serie.
L’innovativa tecnologia semi-automatica comparve per la prima volta sulle Ferrari di F1 nel campionato del 1989, andando a sostituire il cambio manuale che rendeva ben più difficile la vita ai piloti.
Specchietti retrovisori
Compagni fedeli per le manovre di sorpasso e parcheggio, gli specchietti retrovisori fecero il loro ingresso nel mondo del motorsport nel corso degli anni Cinquanta con una funzione ben diversa da quella per cui li utilizziamo oggi. Attraverso questi, infatti, i piloti potevano vedere arrivare da dietro i rivali, decidendo in anticipo quando frenare e che traiettoria seguire. Questo ingegnoso dispositivo è ben presto divenuto una delle più utili dotazioni dei nostri veicoli.
Sicurezza
L’ABS, l’ESP, i circuiti che interrompono l’erogazione del carburante in caso di incidente così come i serbatoi resistenti allo schiacciamento sono oggi dotazioni che tutte le auto in vendita in Europa devono avere per legge. Pochi sanno che tali soluzioni sono state elaborate sulle piste di F1, contribuendo a ridurre il numero di incidenti stradali mortali.
Trazione integrale
Introdotta inizialmente dal team rally di Audi, la trazione integrale migliora l’aderenza dell’auto anche a fronte di irregolarità della superficie stradale, distribuendo la potenza del motore sulle quattro ruote. Questa soluzione permise di realizzare auto da rally agili e competitive. Al giorno d’oggi è facile trovare questa tecnologia anche sulle nostre auto.
Scocca in fibra di carbonio
Usata per la prima volta nel 1981 dalla McLaren MP4/1 progettata da John Barnard, la fibra di carbonio è il materiale preferito per la costrizione di mezzi che viaggiano ad altissima velocità, dalle monoposto di F1 agli aeroplani supersonici. Leggerissima, flessibile e 10 volte più resistente dell’acciaio, la fibra di carbonio ha però costi di fabbricazione e lavorazione ancora troppo elevati per essere utilizzata nei veicoli civili. Tuttavia, alcuni costruttori hanno iniziato ad incorporare questo materiale nelle loro costruzioni, con telai in plastica rinforzata con fibre di carbonio. Ad oggi, le Alfa Romeo Giulia e Giulietta sono tra le poche auto di serie dotate di questa tecnologia.
Aerodinamica
Alettoni, spoiler e diffusori sono solo alcune delle più iconiche caratteristiche delle vetture di F1. La loro funzione è quella di mantenere alta e costante la velocità del veicolo anche in curva. Queste ingegnose tecnologie sono state traslate anche su molte delle nostre auto, allo scopo di migliorarne la tenuta di strade e la loro penetrazione dell’aria, riducendo i consumi e le turbolenze generate dalla guida.